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Anello CORNA TRENTAPASSI (1280) da Vello il 10 gennaio 2015
Corna Trentapassi è una montagna delle Prealpi Bresciane alta 1.248 m, posizionata sulla sponda orientale del lago d'Iseo. Isolata rispetto ai rilievi prealpini circostanti e protesa nel lago, la vetta della montagna è un ottimo punto panoramico nonostante la quota modesta. Costituita da rocce calcaree presenta un aspetto aspro e scosceso; scarsa è la copertura della vegetazione, in modo particolare sul brullo versante sud. Il nome Trentapassi costituisce, in analogia con il vicino monte Guglielmo, uno dei tanti casi di mala italianizzazione dei toponimi locali, infatti il nome bresciano per il Trentapassi è Trè Tapàs, che significa tre punzoni (tre punte), denominazione che trova immediato riscontro nell'aspetto del monte, che presenta tre cime (con tre croci) ben evidenti. PERCORSO: EE il sentiero di salita 263 – Dislivello 1100 – Distanza Km. 6,5 – Tempi: 3 ore abbondanti la salita, 2.30 ore la discesa, passando dalla cima est - No acqua, rifornirsi alla partenza Vello (200 m circa) > Sentiero 263 EE > Cima centrale Corna Trentapassi (1248 m) con croce > Cima est con croce > Sentiero 229 > Forcellino di Zuf > Sentiero 263 (E) Vello Sabato 10 gennaio 2015, giornata serena con passaggi di nuvole alte, buona visibilità, temperatura calda rispetto al mese di gennaio. Siamo in tre, Prisca Claudio ed io. Ero già salito in Corna Trentapassi tre volte, partendo da Zone ( Cusato S. Antonio (frazione di Zone (689 m).> Sentiero 229 > Cascina Coloreto (895 m), > Forcellino di Zuf >Anticima (prima croce) > Cima Corna Trentapassi (1248 m), su percorso facile. Stavolta con gli amici escursionisti esperti voglio salire la Corna Trentapassi da un percorso difficile, partendo dalle sue radici, dal lago, da Vello a soli 200 m s.l.m. per godermi l’erta salita in tutta la sua estensione . Superato l’abitato di Marone (per chi viene da Brescia sulla ex statale che costeggia il lago Sebino) e oltrepassato il bivio (che gira verso il lago) per Vello, subito dopo la galleria S. Rocco, tra le case, nei pressi dello svincolo della nuova SS510, c’è un piccolo parcheggio da dove inizia il sentiero con segnavia bianco e rosso n. 263. Saliamo per circa 15’ tra prati terrazzati e coltivati a vite ed ulivo. L’inizio del bosco è segnato da una santella con dipinto un Crocefisso. Riprendiamo il cammino: il sentiero entra in un vallone (del Linsì), generalmente asciutto e che scende ripido verso il lago. Atri 5’ e giungiamo in una radura dove è situata la chiesetta della Madonnina (385 m), posta proprio sotto il dosso di Crecole. Dalla chiesetta proseguiamo nel bosco in direzione NNE, seguendo il segnavia 263 normale ben tracciato, segnato e bollato passo passo. Il 263 ci porta a risalire il dosso di Crecole. Da qui in avanti il sentiero, che segue la linea di cresta della dorsale in direzione nord, diviene man mano più ripido e difficoltoso con tratti leggermente esposti a picco sul lago. Indispensabile, sui tratti con roccette, aiutarsi con le mani ai numerosi sicuri appigli rocciosi. Bellissimo il panorama che si gode sul lago ! Raggiungiamo la cima delal Corna Trentapassi (1280 m) dopo oltre tre ore di salita da Vello, affaticati anche per il caldo, insolito a gennaio ! Ampia la vista , a sud , sul Lago d’Iseo, straordinariamente aperto ed impreziosito da Montisola, a nord sulle Orobie, dove si distingue il massiccio della Presolana e verso la Val Camonica con l’Adamello, ad est verso il dirimpettaio Monte Guglielmo e il vicino Monte Vignole. Poco sotto, a nord, sul terzo scosceso ‘punzone’, raggiungibile per erta via ferrata da Toline, svetta l’ultrima croce, la terza, tutta di legno col Cristo crocefisso... Dopo il pranzetto al sacco, le foto di vetta e un po’ di relax scendiamo, sul segnavia 205, alla Croce dell'anticima (1193 m). Poco sotto siamo al Forcellino del Zuf (1055m). dove prendiamo a dx il sentiero 265 per Vello, facile rispetto al difficile 263 percorso in salita. Scendiamo con tranquillità, mentre il sole si abbassa e tramonta sulle montagne della sponda occidentale del Lago d’Iseo e ci godiamo lo spettacolo del tramonto. |
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